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STASIS su 25 Novembre 2019, 23:05
Il “decreto rimpatri” inverte l'onere della prova, ponendola a carico del richiedente asilo. In pratica, verranno rifiutate le richieste che arriveranno dai migranti provenienti dai paesi ritenuti sicuri dall'Italia, a meno che il singolo richiedente non riesca a dimostrare che la sua situazione è tale che un ritorno in patria gli potrebbe arrecare gravi danni. E dunque se prima la valutazione delle singole domande veniva gestita dalla Commissione asilo che era tenuta a fare un'istruttoria su ciascun caso concreto di richiesta di asilo, adesso sarà lo stesso richiedete a dover fornire le prove che, nonostante provenga da un paese d’origine sicuro, nel suo caso particolare, il suo rientro potrebbe arrecargli gravi danni.
Il “decreto rimpatri” inverte l'onere della prova, ponendola a carico del richiedente asilo. In pratica, verranno rifiutate le richieste che arriveranno dai migranti provenienti dai paesi ritenuti sicuri dall'Italia, a meno che il singolo richiedente non riesca a dimostrare che la sua situazione è tale che un ritorno in patria gli potrebbe arrecare gravi danni. E dunque se prima la valutazione delle singole domande veniva gestita dalla Commissione asilo che era tenuta a fare un'istruttoria su ciascun caso concreto di richiesta di asilo, adesso sarà lo stesso richiedete a dover fornire le prove che, nonostante provenga da un paese d’origine sicuro, nel suo caso particolare, il suo rientro potrebbe arrecargli gravi danni.